Anche in questo secondo anno di pandemia ricorre la giornata mondiale della “Consapevolezza dell’ autismo” e anche quest’ anno non è possibile organizzare eventi all’ aperto in luoghi dove far conoscere al prossimo la complessità di questa sindrome e svelare al mondo, almeno per un giorno, quale sfida impegna i genitori di questi ragazzi speciali.
Se per gli altri si tratta di un giorno di attenzione per noi si tratta di 365 giorni all’anno e, in qualche caso, anche 365 notti, perché spesso anche il dormire è un problema.
In passato la nostra onlus “L’emozione non ha voce” per questa ricorrenza organizzava una vera e propria festa a Piazza di Siena, in quella meravigliosa cornice di pini che Respighi, a suo tempo, mise in musica. I ragazzi montavano a cavallo e giravano per Villa Borghese con le nostre felpe e sottosella con il simbolo dell’ associazione e la scritta “autismo sfida da vincere” perché la sfida era ed è quella contro l’indifferenza e la solitudine, contro lo spaesamento di chi non sa come aiutare le persone affette da autismo. L’evento catturava l’attenzione di persone e veniva ripreso da alcune teleyisioni (per esempio il TgUno o il TgTre) e descritto da qualche giornale.
Ora tutto questo non è possibile, almeno fino al giorno in cui fa pandemia finirà. Pere) questo maledetto Covid ha fatto scoprire a molti che cos’è l’autismo perché le autorità , grazie anche ad una mobilitazione di varie associazioni e all’eco sui mass media , hanno dovuto affrontare il problema dell’ impossibilità di tenere chiusi in casa soggetti fragili come i nostri figli. La presa di coscienza del problema, che comporta una possibile seria regressione, ha spinto ad un allentamento del lockdown fino al punto che, anche dove vige la zona rossa per i ragazzi autistici la scuola rimane aperta e i centri diurni non chiudono. La pandemia ha fatto capire a molti distratti che oltre ai poveri, in armento, ci sono i fragili che vanno tutelati e, come dice papa Francesco siamo tutti sulla stessa barca.
Corrado Sessa
Presidente dell’ Emozione non ha voce.
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